Continui contatti sono stati mantenuti con Diego Rubolini del Coordinamento Censimento Uccelli Acquatici Svernanti Lombardia, per la definizione e delimitazione delle aree da censire, la compilazione delle schede di rilevamento, nonché l'aggiornamento in tempo reale dell'avanzamento lavori.
2. Servizio d'informazione tecnico-scientifica
3. Istruzione dei rilevatori
Ai rilevatori, in quanto già sufficientemente competenti, non è stato necessario fornire un supporto formativo; sono stati istruiti brevemente sulle modalità di censimento e comunque il sottoscritto si è reso disponibile, per tutto il periodo di attività, per informazioni e supporto tecnico-scientifico.
4. Direzione delle attività di censimento effettuate da volontari
Dopo aver ricevuto le conferme di collaborazione da parte dei volontari, è stato stilato un calendario di massima delle uscite, tenendo conto della disponibilità e capacità dei singoli, nonché della necessità di svolgere, possibilmente in date ravvicinate, il censimento di zone contigue. I rilevatori sono stati informati sulle uscite programmate e di volta in volta coordinati nelle attività. Durante il periodo di rilevamento il calendario è stato modificato/integrato in base allo stato di avanzamento lavori e/o alle problematiche sorte (impraticabilità per nebbia, ecc.).
5. Predisposizione della modulistica necessaria per la raccolta dei dati in campo
6. Registrazione dei dati raccolti su data-base informatico
Le osservazioni sono state redatte su apposite schede rispecchianti la modulistica standardizzata predisposta a livello nazionale dall'I.N.F.S. (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica) (allegato 2). è stato creato un data-base informatico in EXCEL (i risultati sono riassunti in Tab.IV); la copia del file in formato ".xls" viene allegata alla presente.
7. Presentazione della relazione finale
La presente relazione costituisce la "relazione finale", e viene presentata entro i termini indicati.
8. Organizzazione di due incontri con i rilevatori (uno prima ed uno al termine dei censimenti)
Di concerto con la direzione del Parco non si sono resi necessari incontri con i rilevatori, anche perchè sarebbe risultato difficile concordare una data di ritrovo compatibile con gli impegni di tutti. Al termine delle attività una copia della presente relazione sarà consegnata dal Parco ad ogni rilevatore come ragguaglio sui risultati e sulle considerazioni scaturite. Inoltre un resoconto generale del censimento è stato pubblicato sulla Gazzetta di Mantova in data 2 febbraio 2003.
9. Invio dei dati rilevati all'INFS e al Parco Oglio Sud
Le schede di rilevamento compilate sono state spedite al Coordinamento Censimento Uccelli Acquatici Lombardia, nella persona di Diego Rubolini (che provvederà a trasmettere i dati all'INFS), e al Parco Oglio Sud, in data 7 febbraio 2003. Si allega copia della lettera accompagnatoria.
Come ogni anno nel mese di gennaio, dal lontano 1967, l'International Waterfowl Research Bureau (IWRB, ora Wetlands International) coordina il censimento internazionale degli uccelli acquatici (International Waterfowl Census, IWC) del Paleartico Occidentale. Il progetto ha lo scopo di studiare la distribuzione e la consistenza numerica delle popolazioni di questi uccelli. Le informazioni sulle variazioni delle consistenze numeriche delle varie popolazioni rilevate nel corso degli anni, permettono di elaborare corrette strategie di conservazione e gestione faunistica.
I primi risultati di questa attività sono analizzati da Règer et al. (1988), mentre l'analisi dei dati del quinquennio 1991-1995 per l'Italia, è reperibile nel lavoro di Serra et al. (1997).
Il coordinamento per l'Italia è affidato all'INFS, Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica. Per la Lombardia il coordinamento regionale è affidato a Diego Rubolini - Dipartimento di Biologia Animale Università di Pavia.
I dati raccolti riguardanti il territorio del Parco Oglio Sud, vengono inviati in originale al coordinamento regionale che provvederà a trasmetterli all'INFS, dopo aver stilato un resoconto per la regione.
L'attività di censimento si è svolta nel periodo 2-21 gennaio 2003, coprendo il territorio delle zone umide codificate per la zona del parco. Così come la metodologia standardizzata a livello internazionale, è stato utilizzato il metodo del conteggio diretto di tutti gli individui presenti in una certa area, o la stima in caso di stormi molto consistenti. I totali per sito risultano quindi spesso ricavati dalla somma sia di stime che di conteggi assoluti e/o parziali, e non vengono arrotondati o in alcun modo trasformati (Serra et al., 1997; Bibby et al., 1992).
A questo proposito c'è da precisare che le tecniche di censimento utilizzate non sono egualmente valide per tutte le specie di uccelli acquatici. Per quelle specie abituate a sfruttare anche altri ambienti oltre alle zone umide, come i Laridi (Gabbiano comune, ecc.), o specie che si disperdono molto sul territorio come il Cormorano e alcuni Ardeidi, ma abituate a radunarsi in zone umide per costituire dormitori comuni (detti "roost"), vengono privilegiati i rilevamenti ai dormitori, e non la distribuzione diurna. Essa, infatti, è da ritenersi troppo variabile e poco efficace per una valutazione dell'entità della popolazione. I conteggi effettuati in alcune località minori, oppure in tratti di fiume contigui, sono stati raggruppati in macrozone, secondo la attuale codifica INFS.
L'elenco delle zone umide censite, con relativo codice di identificazione, è riportato in Tab.I.
Tabella I. Elenco codici zone umide "Parco Oglio Sud"
Codice | Nome | Descrizione | Rilevatore/i |
MN0801 | Torbiere di Marcaria | Incl. Garzaia di Marcaraia | Lupi, Maffezzoli, Sarzi Sartori, Tenedini |
MN0905 | F. Po, Borgoforte-Dosolo e confl. F. Oglio | F. Po da ponte ferrov. Borgoforte a Dosolo; F. Oglio da confl. Po a ponte SS420 Gazzuolo; Fossola; Lanche di Zizzolo | Lupi, Maffezzoli, Sarzi Sartori, Savio |
CR0403 | F. Oglio, Isola Dovarese-Seniga | F. Oglio da ponte di Isola Dovarese a ponte Seniga; Lanca di Gabbioneta | Foina, Maffezzoli |
CR0404 | F. Oglio, Bozzolo-Isola Dovarese | F. Oglio da ponte SS10 di Bozzolo a ponte strada prov. Di Isola Dovarese; Le Bine | Arrigoni, Feltrami, Sonetti, Castellucchio, Gilberti, Maffezzoli, Pellini, Poli G., Poli L., Savio |
CR0404 | F. Oglio, Gazzuolo-Bozzolo | F. Oglio da ponte SS 420 di Mazzuolo a ponte SS 10 di Bozzolo | Maffezzoli, Tenedini |
Come stabilito dalle procedure comunicate dall'INFS, nella compilazione delle schede standardizzate è stata riportata la distribuzione diurna degli individui. Per le specie che richiedono anche conteggi serali al dormitorio (es. Cormorano, Airone bianco maggiore, ecc.), i totali serali sono stati riportati solo nello spazio per le note. Nella presente relazione invece, nell'interpretazione dei risultati, così come nel resoconto generale (Tab.II), per le specie che presentano tale abitudine, è stato considerato il numero massimo tra il conteggio diurno e quello al roost, come presenza totale delle specie.
Vengono considerati convenzionalmente "uccelli acquatici" tutte le specie indicate da Rose & Scott (1994). Ad esse sono state aggiunte alcune specie di Falconiformi ecologicamente dipendenti dalle zone umide e quindi anch'esse uccelli acquatici a pieno titolo, secondo la Convenzione di Ramsar (Serra et al., 1997). Tutte le specie sono indicate sulla scheda standardizzata (allegato 2).
Il confronto dei risultati della presente indagine, sarà riferito inevitabilmente alla relazione analoga riguardante il censimento di gennaio 2002 (Maffezzoli, 2002).
Le specie censite sono 27, appartenenti a 7 ordini e 9 famiglie per un totale di 3.293 individui.
L'ordine più rappresentato, come numero di specie, è quello dei Ciconiiformes (8 specie: Tarabuso, Airone guardabuoi, Garzetta, Airone bianco maggiore, Airone cenerino, Nitticora, Tarabusino e Ibis sacro), seguito da quello degli Anseriformes e dei Charadriiformes (5 specie ciascuno: Pesciaiola, Oca n.id., Moriglione, Alzavola, Germano reale; Pavoncella, Gabbiano comune, Gabbiano reale, Gabbiano reale nordico, Gavina).
Come numero assoluto di individui, invece, l'ordine più rappresentato è quello degli Anseriformes (1341 ind.); l'89,9% di essi è costituito dal Germano reale (1205 ind.), mentre Alzavola (131 ind.) e Moriglione(3 ind.) rappresentano solo rispettivamente il 9,8 e lo 0,2%. Segue come ordine quello dei Pelecaniformes con 731 ind., rappresentati da un'unica specie, il Cormorano.
La specie piè rappresentata è quindi il Germano reale con 1205 ind., seguito dal Cormorano con 731 ind. e Pavoncella, 329 ind..
La zona umida che ha fatto registrare il maggior numero di presenze sia assolute che di numero di specie, è il tratto Fiume Po, Borgoforte - Dosolo e confluenza Fiume Oglio (1055 ind., 20 specie), seguita dal tratto Fiume Oglio, Isola Dovarese - Seniga, (715 ind., 12 specie).
I censimenti ai dormitori rappresentano un'attività piuttosto limitata da un punto di vista geografico in Lombardia, che andrebbe incentivata e incrementata nel futuro, dato che fornisce un buon sistema per ottenere informazioni sulla consistenza per specie i cui conteggi diurni risultino carenti (Vigorita et al., 2002). A tale proposito si rammenta che già dallo scorso anno si è cercato di indagare e monitorare i roosts presenti all'interno del Parco con buoni risultati. Tale attività ci ha portato ad essere tra i precursori in questo metodo di monitoraggio, insieme al Gruppo Mantovano di Ornitologia. Infatti, escludendo i conteggi riferiti al Cormorano (per la trattazione vedasi paragrafo successivo), specie per la quale esiste un progetto nazionale di monitoraggio già avviato da anni, i rilevamenti dei dormitori di Ardeinae (Airone guardabuoi, Garzetta e Airone bianco maggiore), più ostici per le abitudini delle specie in oggetto e le caratteristiche promiscue dei dormitori, sono quasi una peculiarità esclusiva delle nostre zone codificate: su 6 zone regionali lombarde dove sono stati censiti dormitori di Ardeinae (anno 2002), 2 risultano all'interno del Parco Oglio Sud, 3 nel Parco del Mincio. I risultati del 2002 evidenziano come la popolazione svernante delle tre specie considerate, supportata dal Parco Oglio Sud, sia rilevante nel contesto regionale. Per l'Airone bianco maggiore i totali corrispondono al 33,5% del totale regionale stimato in 433 ind.; per Garzetta al 19,9% (su 316 ind. totali); per l'Airone guardabuoi al 100% (solo 2 ind. in tutta la regione) (cfr. Vigorita et al., 2002).
Questo risultato è probabilmente dovuto, non tanto all'assenza di roosts negli altri ambiti regionali, quanto a carenze di indagini in merito.
I risultati di quest'anno mostrano un aumento generale delle presenze di Ardeinae, (diverso il discorso per i roosts presi singolarmente) osservabile in Tab. II e nel grafico relativo. L'aumento rispecchia l'andamento evidenziato più in generale in provincia di Mantova e a livello nazionale (cfr. Maffezzoli L. & Grattini, 2002).
Tab. II.
Specie | 2002 | 2003 |
Airone bianco maggiore | 145 | 151 |
Garzetta | 63 | 89 |
Airone guardabuoi | 2 | 9 |
Osservando la Tab. III. si può notare come vi sia stato un calo delle presenze nei roosts già noti, ma il censimento di due nuovi dormitori nel 2003 ha portato ad un aumento totale delle presenze. Più precisamente, dei due nuovi roosts, uno si riferisce ad una nuova scoperta di quest'anno (MN 0905), l'altro (MN 0801) ad un roost già presente da tempo, che nel 2002 è scomparso per le eccezionali condizioni meteorologiche (cfr. Maffezzoli L., 2002).
Tab. II a. Airone bianco maggiore
Roost (codice zona) | 2002 | 2003 |
MN0801 | 40 | |
MN0905 | 10 | |
CR0404 | 128 | 97 |
CR0405 | 17 | 4 |
Totali | 145 | 151 |
Tab. II b. Garzetta
Roost (codice zona) | 2002 | 2003 |
MN0801 | | 32 |
MN0905 | | 8 |
CR0404 | 57 | 43 |
CR0405 | 6 | 6 |
Totali | 63 | 89 |
Tab. II c. Airone guardabuoi
Roost (codice zona) | 2002 | 2003 |
MN0801 | 9 | |
MN0905 | ||
CR0404 | 1 | |
CR0405 | 1 | |
Totali | 2 | 9 |
Viene confermata la presenza di 6 roosts, distribuiti come l'anno scorso lungo tutto il corso del fiume Oglio, e incredibilmente viene confermato anche lo stesso numero di individui ai roosts: 725, anche se distribuiti in modo leggermente diverso per ogni singolo dormitorio.
Tarabuso, Botaurus stellaris
La specie è stata osservata all'interno delle Torbiere di Marcaria con 3 ind. (abituale zona di rilevamento), e lungo il canale Bogina (2 ind.). Rispetto ai rilevamenti precedenti risulta in aumento, anche se bisogna rammentare che in generale le specie a comportamento elusivo sono soggette a sottostime e la loro presenza può facilmente non venire rilevata. L'aumento è comunque in linea con quello riscontrato negli ultimi anni anche per il Parco del Mincio (com. pers.).
Airone guardabuoi, Bubulcus ibis
Vedi paragrafo "Censimenti ai dormitori".
Airone bianco maggiore, Casmerodius albus
Vedi paragrafo "Censimenti ai dormitori".
Tarabusino, Ixobrycus minutus
Le presenze invernali della specie sono considerate accidentali ed estremamente rare (Brichetti et al., 1992).
Nitticora, Nycticorax nycticorax
La presenza in inverno di questa specie (nuova per il Parco Oglio Sud), considerata in passato sporadica, ha subito un notevole incremento negli ultimi anni. Attualmente è regolare, perlomeno in alcune regioni centro-meridionali e nella porzione orientale della Pianura Padana (cfr. Serra et al., 1997).
Ibis sacro, Threskiornis aethiopicus
I 5 individui osservati (3 presso Cizzolo e 2 nel canale Bogina), fanno probabilmente parte di un gruppo più numeroso osservato in dicembre presso Cesole (17 ind., Martignoni C., com pers.). La specie è ormai acclimatata in Italia con alcune coppie nidificanti nelle garzaie del Piemonte, anche se le presenze invernali sono particolarmente scarse (Re, 1999). In tutta la Lombardia nel 2002 solo 4 ind. censiti (cfr. Vigorita et al., 2002).
Pesciaiola, Mergus albellus
Specie svernante regolare in Italia, ma molto scarsa (Serra et al., 1997).
L'osservazione riguardante un bell'esemplare maschio sul Po nei pressi di Foce Oglio, è la prima durante i censimenti invernali del Parco Oglio Sud. In generale le osservazioni di questa specie sono riferite ai grandi bacini prealpini (Lago di Garda, L. Maggiore, ecc.), o alle grandi zone lagunari dell'Alto Adriatico (Laguna di Grado, Marano, ecc.). Occasionalmente sono segnalate osservazioni sui laghi di Mantova (com. pers.). è comunque interessante rilevare che nel 2002 in tutta la Lombardia hanno svernato solo 9 individui (cfr. Vigorita et al., 2002).
Gabbiano reale nordico, Larus argentatus argentatus
La tassonomia dei Laridi, in particolare dei "gabbiani a testa bianca", con la suddivisione in numerose specie del Gabbiano reale (Larus argentatus ssp. pl.), con la recente attribuzione al rango di specie del nostro Gabbiano zampegialle mediterraneo (Larus m. michaellis) dopo essere stato trattato come sottospecie del Gabbiano reale (L. argentatus) o del Gabbiano del Caspio (L. cachinnans), ha sempre rappresentato un rompicapo dell'ornitologia (cfr. Giannella, 2001).
Questa introduzione per dire che nella trattazione ci si riferisce, nel caso specifico, alle ultime indicazioni: Gabbiano reale nordico (Larus a. argentatus) e Gabbiano reale (Larus m. michaellis) entrambe sottospecie nominali, riconoscibili in natura per alcuni caratteri morfologici non proprio evidenti. La prima specie poco significativa a livello italiano come presenze assolute, la seconda invece nidificante e preponderante come numero di segnalazioni.
L'osservazione ravvicinata lungo l'Oglio (con cannocchiale a 40x) di 4 esemplari adulti ha permesso l'attribuzione degli stessi a Larus a. argentatus.
La presenza è un fatto raro sia a livello locale che regionale (solo 3 ind. osservati durante i censimenti del 2002 in Lombardia), suffragata però dall'osservazione a poca distanza di tempo (sempre gennaio 2003), di altri individui lungo il Basso Mincio (com. pers.).
LimicoliCome l'anno scorso, le maggiori presenze di uccelli sono state rilevate nelle zone del parco corrispondenti alla porzione più meridionale del fiume Oglio. Contrariamente all'anno scorso, quando le coltri di ghiaccio avevano azzerato le presenze nelle zone umide del parco abitualmente considerate rilevanti dal punto di vista ornitologico, come la Ris. Nat. Torbiere di Marcaria e quella de Le Bine, quest'anno le due riserve sono risultate frequentate da un discreto popolamento avifaunistico.
Per quanto riguarda i tratti fluviali del parco (escludendo quindi le Torbiere di Marcaria), è interessante notare come il numero di specie rilevate diminuisca all'aumentare della distanza tra la zona censita e la confluenza con il fiume Po. Questa relazione potrebbe essere interpretata nel modo seguente: il fiume Po rappresenta un corridoio faunistico di notevole importanza, utilizzato dagli uccelli come punto di sosta o come linea direttrice durante gli spostamenti migratori ed erratismi stagionali; è quindi plausibile ipotizzare una presenza ornitica maggiore lungo il "grande fiume", che si riflette inevitabilmente sui tratti finali dei suoi affluenti, per poi degradare mano a mano che ci si allontana da esso.
Nonostante le condizioni meteorologiche diverse dall'anno scorso, quando il ghiaccio ha facilitato i conteggi concentrando gli uccelli lungo i fiumi, la positiva partecipazione di un buon numero di rilevatori ha permesso ugualmente il censimento di un elevato numero di uccelli acquatici. Anche l'esperienza acquisita sul campo, grazie ai censimenti passati, ha reso più efficaci i rilevamenti ed ha permesso di dedicarsi con più attenzione a quelle zone che per vari motivi erano state indagate in passato solo marginalmente.